
Il pronunciamento, riconoscendo il nesso causale tra un tumore al cervello e l'utilizzo del telefono cellulare, non solo offre spunti di approfondimento e discussione su una tematica che riguarda direttamente la vita quotidiana e la salute dei cittadini ma apre soprattutto ampi spazi di chiarimento sui possibili rischi legati all'utilizzo di tali dispositivi. "È, dunque, importante riflettere sul problema e adottare le giuste contromisure".
E' da molti anni, tuttavia, che si discute della potenziale pericolosità dei cellulari, causata dai campi elettromagnetici che secondo alcune ipotesi contribuirebbero all'insorgenza di determinate patologie come i tumori.
Cellulare: "Uso scorretto provoca tumore", lo ha stabilito oggi 20 aprile una sentenza del Tribunale di Ivrea. Nella fattispecie, il cancro ha colpito un dipendente di una grande azienda che, per quindici anni, ha utilizzato dalle tre alle quattro ore al giorno il cellulare. Nel caso di specie trattasi di un tumore benigno non invalidante, che tuttavia per il giudice del lavoro del Tribunale di Ivrea, Luca Fadda, è stato causato dall'uso scorretto del cellulare. E in precedenza si erano pronunciate la Corte d'Appello di Brescia e la Corte di Cassazione.
Il Tribunale di Ivrea ha condannato l'Inail a corrispondere al lavoratore, un 57enne dipendente di Telecom Italia che utilizzava il telefono dalle 3 alle 4 ore al giorno, la rendita vitalizia da malattia professionale. "Speriamo - ha dichiarato l'avvocato Stefano Bertone - che la sentenza spinga a una campagna di sensibilizzazione, che in Italia non c'è ancora. Come studio abbiamo aperto il sito www.neurinomi.info, dove gli utenti possono trovare anche consigli sull'utilizzo corretto del telefonino". Per 15 anni ho fatto telefonate di oltre 30 minuti. Disturbi all'udito e orecchie tappate sono sintomi comuni, poi è arrivata la diagnosi di tumore. "E' la prima volta che la giustizia italiana riconosce la piena plausibilità dell'effetto oncogeno delle onde elettromagnetiche dei cellulari" hanno spiegato gli avvocati Renato Ambrosio e Stefano Bertone.